

Tuscanico in trasparenza – Pino Guzzonato
Il 30 novembre 1508 nasceva Andrea Palladio. Dall’autunno 2008 Vicenza apre un fitto periodo di iniziative culturali per ricordare il quinto centenario della nascita del grande architetto.
La galleria Yvonneartecontemporanea, in contrà Porti 21 a Vicenza, inaugura il 4 ottobre una mostra intitolata TUSCANICO IN TRASPARENZA. Si tratta dell’omaggio di Pino Guzzonato a Andrea Palladio.
Una colonna dell’ordine tuscanico realizzata in plexiglass racchiude impressioni di elementi architettonici su carta: la colonna diventa così un contenitore di memoria vivo e affascinante. Un omaggio realizzato con il rispetto intellettuale che contraddistingue tutto il lavoro artistico di Pino Guzzonato. Un rispetto per la natura, per l’architettura, per l’uomo che si esprime attraverso impronte di carta, impronte di mascheroni, di fregi, di scritte. L’impronta, questo il risultato della carta morbida di Guzzonato sugli oggetti, raccoglie la polvere e il tempo e dona all’oggetto stesso un destino di trasformazione.
Pino ci riporta al principio della civiltà
Quando l’arcano della vita e della natura
Trasmetteva stupore e mistero.
Mario Rigoni Stern
All’inaugurazione Lettura fuori scena Letterae, legge Roberta Cortese su testi di Elena Pugliese.
Pino Guzzonato è nato a Marano Vicentino nel 1941.Artista sperimentale che attinge dalla natura e dalla vita contemporanea i suoi motivi di lavoro. Realizza raffinate carte con fibre naturali e vestiti dimessi con cui prende impronte di tronchi d’albero, di portali di chiese, crea rotoli cartacei con i fantasmi dei muri antichi e dei tombini delle strade urbane.
Ha organizzato workshop con artisti internazionali all’antica cartiera di Dueville (Vicenza) e si è occupato di ambiente naturale e urbano promuovendo azioni tese alla loro salvaguardia.
Ha lavorato con le università di Utrecht, Weimar e Parigi e ha partecipato alla 49° Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private tra cui:
Galleria Nazionale di Arte Moderna di Cà Pesaro a Venezia,
Galleria degli Uffizi di Firenze – sezione Libri d’Artista.
Negli ultimi anni ha tenuto mostre personali in vari musei della stampa e della carta. Recente è la sua partecipazione all’esposizione “La parola mostra il suo corpo” al Museo della Carale di Ivrea e la mostra personale al Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano (luglio 2008).
Hanno scritto di lui e per lui critici, artisti, poeti, intellettuali, tra gli altri: Fernando Bandini – poeta, Ilvio Diamanti – politologo, Umberto Eco – scrittore, Arrigo Lora-Totino – padre della poesia sonora italiana, Luigi Meneghello – scrittore, Antonio Paolucci – esperto d’arte italiana, già Ministro dei Beni Culturali e nuovo direttore dei Musei Vaticani, Mario Rigoni Stern – scrittore. Riportiamo di seguito tre scritti significativi.
I lavori sulla carta riflettono spesso la nuda potenzialità del supporto. Vi sono delle carte artigianali senza sbiancatura che lasciano intravedere la loro origine vegetale anche dopo che la feltrazione è avvenuta.Si comprende allora perché un artista quale Pino Guzzonato si fabbrichi personalmente la carta di cui ha bisogno: come il suo singolare lavoro abolisca l’intervento sulla carta operando nella fase costruttiva della stessa. Guzzonato inoltre distende la pasta di cellulosa sulla corteccia degli alberi o sugli oggetti prendendone il calco: riporta il mondo sulla carta per contatto, non per rappresentazione.
Se la memoria va ai calchi di Duchamp, in questo caso non solo si sposta il problema del supporto, ma l’intervento dell’artista è sintesi performativa dell’opera e della strategia concettuale. La modalità della creazione e il piacere estetico della carta diventano coordinate di un progetto che supera gli schematismi dei generi artistici.
Velerio Dehò
Pino è un uomo grande, a me che sono grande anch’io, ma me lo dimentico sempre e spero di essere poco notato, Pino mi rassicura.
Ha mani enormi, si muove lentamente, occhi infossati e bellissime sopracciglia, naso pronunciato.Insomma è antico e accogliente, come tutto quello che lo circonda. Nel suo luogo di lavoro, la casa lungo il torrente, c’è sempre buon odore. E’ quello della carta che costruisce per le sue opere, ma anche del legno e naturalmente del cibo che fa Maria che è sempre buonissimo e non fa mai male anche se si mangia abbondantemente. In un tempo come questo pesante, dove spesso si è feriti e tristi per tutte le cose sbagliate che ci circondano, Pino e la sua casa, Pino e la sua donna e tutta l’aria dolce di questa valletta, sono un posto sicuro.
Se non fossi grande e grosso anch’io la cosa che mi piacerebbe di più, quando vado a trovarlo, è che mi prendesse in braccio.
Carlo Mazzacurati
Prima canta, s’ammolla, squaglia,
gira, frolla, asciuga stesa
e ancora bagna.
Aderisce, incolla, pressa, avvolge,
spezza il foglio e prende forma.
Mai saputa, forse neanche immaginata
Poi si stacca e la pagina è ancora bianca,
non si legge, ma si ascolta
e alla fine carta canta.
Marco Paolini