

La gravità del tempo – Matko Vekic
La gravità del tempo, personale di Matko Vekic. Al primp piano per CAVEAU: opere di James Brown.
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NINO RASPUDIĆ: Gli schermi mitici di Matko Vekic
Alla fine il mondo reale diventerà favola, scriveva Nietzsche nell’Ottocento.
Ma il mondo reale è sempre stato una costruzione. La percezione della realtà è sempre stata mediata dalla cultura, ma siccome queste percezioni del mondo sono così durature, la loro costruzione viene percepita come se fosse naturale. Con lo sviluppo della tecnologia mediatica il processo si è accelerato e perciò abbiamo l’impressione di vivere in un mondo più virtuale e più costruito di quello dei nostri genitori o del mondo della nostra infanzia.
Ormai è banale affermare che gli schermi e le immagini hanno completamente coperto il mondo reale perché anche quel poco di naturale che incontriamo viene percepito come un parco artificiale. Ma che cosa significa con il concetto di virtuale? Il concetto di naturale contrapposto al virtuale è forse soltanto un’altra costruzione virtuale? Non ci rimane altro che nuotare nel mondo della realtà artificialmente costruita, la realtà che abbiamo creato e che ci sta creando, e sentirla naturale come il formicaio per la formica o il nido per l’uccello.
Il cinema, e più tardi la tv sono diventati la realtà più reale, che di per sé non è necessariamente né positivo né negativo. Le generazioni più anziane hanno ancora il ricordo del mondo reale dell’infanzia, che credono di aver vissuto direttamente e non attraverso i media. Ma già la generazione di Matko Vekic è cresciuta con la televisore. Nella profondità dei primi ricordi, là dove appaiono lontane immagini sfumatenon si trovano prati fioriti, animali e persone, ma le loro immagini sullo schermo. Come quelle di Vekic nella serie TV Choice.
Cary Grant che fugge davanti all’aereo, il bombardiere che vola, la commovente figura di King Kong, l’orrore della storia che conosciamo attraverso lo schermo, Auschwitz e Hirošima. Sullo stesso schermo a volte in contemporanea su canali diversi girano immagini storiche accanto a film, a elementi della natura e prestazioni sportive.
Dentro la mitologia massmediatica moderna appaino molti collegamenti sorprendenti. L’accento è sulla tensione tra terrestre, animale (King Kong, Lo squalo di Spielberg, il cervo della Jegermeister, il leone sul logo del grande studio cinematografico) e celeste simboleggiato dalle stelle, della bandiera europea. A questo punto è impossibile non pensare alla tradizionale concezione dell’uomo come qualcosa tra animale e angelo. In questo senso l’aereo rappresenta l’estremo tentativo dell’uomo di raggiungere le stelle. Ma non a caso, sui quadri di Vekic l’aereo bombarda la Terra, uccide l’animale e perseguita l’uomo.
Quello che sembra moderno e superficiale in TV Choice appare come arcaico e profondo – la morte, la lotta, il volo, le stelle, la stessa storia eterna nel nuovo contesto mediatico. I quadri di Vekic sono attraenti e pesanti nello stesso momento. Davanti a loro ci sentiamo a casa, al di là del fatto che la nostra casa terrestre ci piaccia o no.